Com’è noto, a seguito dell’entrata in vigore del DL n. 1 del 24 gennaio 2012, per la liquidazione dei compensi professionali occorre oggi fare riferimento ai nuovi parametri fissati dal DM n. 140 del 20 luglio 2012.
Anche per l’atto di precetto, come in altre circostanze, il cambiamento di regime ha generato qualche confusione. Ecco dunque, in estrema sintesi, alcuni suggerimenti su come redigere un atto di precetto con i nuovi parametri.
Innanzi tutto, come sempre, abbiamo tre colonne in cui suddividere le voci: spese imponibili, spese non imponibili (o anticipazioni) e diritti. Cominciamo con l’inserire le spese liquidate giudizialmente, suddivise nelle tre colonne come indicato nel provvedimento.
A questo punto è possibile aggiungere, nella colonna diritti, le competenze per l’atto di precetto di cui al nuovo DM 140/2012, in base allo scaglione desiderato:
Scaglione fino a € 5.000: da 20 a 100 €
Scaglione da € 5.000 a € 500.000: da 150 a 350 €
Scaglione da € 500.000 a € 1.500.000: da 400 a 600 €
Scaglione oltre € 1.500.000: da 700 a 900 €
La scelta del valore da inserire (fra il minimo e il massimo sopra indicati) dovrebbe essere dettata da una proporzione fra il valore della sorte capitale e il massimo per quello scaglione.
Oltre ai diritti per l’atto di precetto, è possibile inserire quelli per la fase esecutiva, che in base all’art. 11 comma 7 del suddetto Decreto 140/2012 ricomprende “la disamina del titolo esecutivo, la notificazione dello stesso unitamente al precetto, l’esame delle relate, il pignoramento e l’esame del relativo verbale, le iscrizioni, trascrizioni e annotazioni, gli atti d’intervento, le ispezioni ipotecarie, catastali, l’esame dei relativi atti, le assistenze all’udienza o agli atti esecutivi di qualsiasi tipo”.
Nel caso ci siano state spese non imponibili successive alla liquidazione giudiziale (spese di notifica, imposta di registro, ecc…), queste vanno indicate nella colonna “Anticipazioni”.
Dopo avere effettuato i calcoli dei totali delle tre colonne, procediamo come segue:
1) Sommiamo il totale dei diritti e delle spese imponibili (senza maggiorazione del 12,5% per le spese generali, ormai abolite).
2) Al totale così ottenuto aggiungiamo il Contributo Previdenza Avvocati del 4% e, solo successivamente, l’IVA al 21% (se dovuta).
3) A questo punto sommiamo il totale delle anticipazioni, il capitale e gli interessi, e il gioco è fatto.
tratto da : Legal Desk